Ghiacciai a Rischio: L’Italia in Allerta
🌍 Un allarme globale dalla prima Giornata Mondiale dei Ghiacciai
Il 20-21 marzo 2025 si è celebrato per la prima volta la Giornata Mondiale dei Ghiacciai, con eventi a Parigi e New York, promossi dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). L’occasione segna un momento cruciale per la consapevolezza globale: molti ghiacciai non sopravvivranno a questo secolo se non si interviene in modo urgente sul cambiamento climatico.
❄️ I ghiacciai: riserve d’acqua e sentinelle del clima
I ghiacciai, insieme alle calotte polari, racchiudono circa il 70% dell’acqua dolce del pianeta. In un clima stabile, le loro dimensioni restano costanti. Ma dal 1975, con l’aumento delle temperature dovute all’attività umana, hanno perso oltre 9.000 miliardi di tonnellate di massa glaciale, equivalenti a una massa di ghiaccio grande quanto la Germania.
Secondo il World Glacier Monitoring Service (WGMS), dal 2000 il mondo perde ogni anno circa 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio — un volume pari al consumo idrico dell’intera popolazione mondiale per 30 anni.
🚨 Il punto di non ritorno: verso un’estinzione silenziosa
Negli ultimi sei anni, si è registrato il più rapido arretramento glaciale di sempre. Entro il 2100, se le emissioni non rallenteranno, l’80% dei ghiacciai minori d’Europa, Africa orientale e Indonesia potrebbe scomparire.
In Europa centrale è già sparito il 40% della massa glaciale. L’area dell’Hindu Kush-Himalaya, soprannominata il “terzo polo”, rischia di compromettere la vita di oltre 120 milioni di persone che dipendono dall’acqua di fusione per l’agricoltura.
🇮🇹 Il caso Italia: un sistema attivo ma fragile
L’Italia è fra i Paesi europei con la tradizione più antica di monitoraggio glaciale, risalente al 1781. Attualmente:
Superficie glaciale: 383 km²
Serie storiche attive: 406
Durata media delle osservazioni: 49 anni
Monitoraggi pluridecennali (es. Ghiacciaio del Carèser dal 1966)
Tuttavia, gli inventari italiani sono frammentari: solo l’81% dei ghiacciai è censito nel WGI, appena il 14% nel database GLIMS. I ghiacciai appenninici sono ormai quasi del tutto scomparsi.
🌊 Conseguenze reali: inondazioni, siccità e migrazioni
Il ritiro glaciale è già responsabile del 30% dell’innalzamento del livello del mare, che cresce in media di 1 mm all’anno: ogni millimetro mette a rischio l’abitabilità per 200.000–300.000 persone.
In montagna, lo scioglimento riduce le riserve idriche per l’agricoltura e aumenta il rischio di eventi estremi (frane, alluvioni, desertificazione).
🔧 Cosa fare: dalla consapevolezza all’azione
L’Italia, pur con eccellenze scientifiche, deve:
Completare gli inventari glaciologici
Ampliare la rete di monitoraggio
Integrare i dati da telerilevamento e satelliti
Rafforzare la cooperazione alpina internazionale
A livello globale, è necessario riformare le politiche ambientali, promuovere tecnologie a basse emissioni e rafforzare l’educazione alla sostenibilità.
📌 Conclusione: proteggere i ghiacciai è proteggere noi stessi
I ghiacciai non sono solo monumenti naturali, ma indicatori vitali dell’equilibrio climatico. Perdere un ghiacciaio è come perdere una memoria del pianeta. Agire oggi non è più un’opzione. È l’unica via per garantire il futuro.
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