Il black-out statistico cinese
Il discorso di Xi Jinping all'apertura del Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC) ha sostanzialmente confermato la stessa linea politica. L'unificazione con Taiwan rimane un obiettivo, da raggiungere pacificamente, ma senza precludere l'uso della forza qualora fosse necessario. "Continueremo a lottare per una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo impegno, ma non prometteremo mai di rinunciare all'uso della forza e ci riserviamo la facoltà di adottare tutte le misure necessarie", ha dichiarato il Presidente.
Per quanto riguarda l'economia, ha promesso di intensificare le riforme e l'apertura (anche se la realtà è un controllo sempre più stretto delle aziende da parte del partito), ma anche di rafforzare l'autosufficienza alimentare e l'autonomia tecnologica. Il PCC si è posto l'obiettivo di far crescere l'economia del 5,5% quest'anno. Gli economisti occidentali indicano appena il 3,2%, la crescita più bassa dal 1976. Questa settimana doveva uscire lo sviluppo del PIL del terzo trimestre, ma è stato rimandato senza una nuova data. Forse la cifra non è in linea con l'immagine che il partito vuole trasmettere al Congresso.
Il momento culminante sarà domenica 22 ottobre, quando verrà presentato il Comitato permanente del Politburo, composto dalle sette figure più importanti del partito. Xi Jinping dovrebbe essere il primo a salire sul palco, suggellando il suo ingresso nel terzo mandato (rompendo la tradizione imposta dalla morte di Mao Zedong) come leader del PCC e presidente della Cina.
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